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Cos’è il Sitting Volley

Il Sitting Volley si gioca da seduti e non è possibile alzarsi in piedi, così le disabilità non contano più e a vincere è sempre la lealtà. Come il volley classico si esprime a tutti i livelli e con le stesse regole, fatta eccezione per gli spazi e l’altezza della rete che sono ridotti, permettendo a questo sport di essere rappresentato anche al di fuori delle palestre.
Il progetto ha il duplice scopo di valorizzare persone con disabilità facendole sentire parte di un gruppo, e allo stesso tempo insegnare, attraverso lo sport, che le disabilità non sono più tali se osservate dallo stesso punto di vista.
Nell’anno delle Paralimpiadi di Londra, nel 2012 il Sitting Volley ha trovato per la prima volta l’attenzione del grande pubblico e delle federazioni sportive nazionali.
La disciplina, è stata riconosciuta ufficialmente dalla FIPAV nel 2013
Ad oggi, il Villanova Volley rappresenta nel Sitting Volley una realtà di riferimento per l’organizzazione e la diffusione di questo sport in tutto il territorio della regione Emilia Romagna ed oltre.

Il Villanova Volley e il Sitting Volley

L’Associazione Sportiva Dilettantistica nasce nel 1986 a Castenaso con l’importante compito di trasmettere ai giovani l’amore e la passione per il bellissimo sport della pallavolo, oltre che gli importanti valori sociali e solidali che sempre più devono essere associati allo sport.
Dopo oltre vent’anni di attività ispirata a progetti di responsabilità sociale per ragazzi, famiglie, scuola e territorio, attraverso l’insegnamento di un’etica sportiva agonistica e sociale, dal 2009 l’Associazione ha deciso di aprire le porte al mondo del Sitting Volley “uno sport inclusivo”.
Grazie alla determinazione e passione di Fernando Morganelli, questa disciplina rappresenta una realtà consolidata all’interno delle palestre del Villanova Volley ed è continuamente valorizzata e promossa in numerose occasioni pubbliche.

Fernando Morganelli

Direttore sportivo Villanova Volley

Le regole

  • Il sitting nasce in Olanda intorno al 1956 e diventa nel 1980 disciplina paraolimpica. Riconosciuto ufficialmente dalla FIPAV nel 2013, può essere praticato a tutti i livelli, da quello amatoriale alla serie A.
  • E’ una speciale versione della pallavolo che si gioca da seduti con una rete più bassa.
  • E’ uno sport inclusivo perchè è praticato da squadre miste di atleti con disabilità e non.

Il progetto

A chi è rivolto?

Il progetto è rivolto a persone con disabilità facendole sentire parte di un gruppo, e allo stesso tempo a cittadini di ogni età disposti ad intraprendere un percorso sportivo inclusivo e di crescita.
Attraverso prove pratiche in istituti scolastici di ogni ordine e grado, bambini, ragazzi, adolescenti e studenti universitari impareranno, anche attraverso questo sport, che le disabilità non sono più tali se comprese e condivise nella forza e lealtà di una squadra.

Quali finalità?

  • Ampliare la scelta di attività sportive e agonistiche per persone con disabilità di diverso tipo, agevolando il percorso di socializzazione ed inclusione sociale prima che sportiva. L’attività sportiva, grazie al supporto di personale e volontario esperto, sarà occasione per un sano incontro e confronto.
  • Ampliare la scelta di atività sportive e agonistiche per persone di ogni età, dando l’opportunitò a chi è meno portato per lo sport di avere un ruolo paritario nello svolgimento del gioco. Anche in questo caso l’attività sportiva rappresenta uno strumento iniziale per un inconro e confronto con la disabilità, affinchè non sia vista come tale ma semplicemtne come una diversa abilità.
  • Mediante le giornate di prova gratuita in scuole, eventi e in grossi centri di aggregamento, ogni persona può mettersi in gioco per superare le diversità, accettare i propri ed altrui limiti riconoscendo le capacità di compagni ed avversari.
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